mercoledì 16 gennaio 2013

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15 gennaio 2515.

Tempo di viaggi.
Non mi aspettavo che la vita al Ranch potesse essere così tanto movimentata.
Attualmente mi trovo su una nave diretta verso Bullfinch, dove Mr. Mason, il big big boss, possiede diversi terreni, quasi tutti coltivati a caffè.
Sono in viaggio con Philip, che è tornato. Con una spalla leggermente ferita, ma è tornato. Chissà se prima o poi mi parlerà di quello che gli è successo. Spero solo che la guerra non l'abbia cambiato.
Poi Roona mi ha incaricato di trovare un equipaggio per la Freedom, la Firefly di proprietà del ranch, e infine  parteciperò alla SkyBike race organizzata dalla Blue Sun.

Questo preambolo puramente informativo mi serve per dare il via ad una serie di considerazioni che mi sono venute in mente in questi giorni:
  • Beth sembra essersi ripresa da quando Phil è tornato. L'ho sentita solo tramite Cortex, ma mi è sembrata stare molto meglio. Insieme sono davvero teneri, anche se così giovani. Spero che nessuno dei due abbia mai ripensamenti. Mi sembra di rivedermi i primi anni di matrimonio. Come eravamo felici, io e Martha. Poi ho incasinato tutto, come al mio solito.
  • Roona è incinta. L'ha scoperto da pochissimo, ma lo sa già tutto il ranch. Le notizie corrono più veloci delle moto, da queste parti. Sono contento per lei, e per Kayne. Essere genitori è un'esperienza bellissima, e tra un po' ci sarà un marmocchietto che non farà dormire nessuno la notte.
  • Trovare un equipaggio affidabile potrebbe essere più difficile di quanto pensassi. Forse ho trovato due meccanici, anche se uno sembra più un carrarmato con le gambe. Meglio, potrebbe sempre tornare utile in caso di attacco da parte di pirati.
  • Penso di avere un principio di crisi di mezz'età. Da quando ho fatto le visite mediche per partecipare alla corsa, non sto più nella pelle. Ho ordinato il velivolo e non vedo l'ora di provarlo. Praticamente mi sono trovato a fantasticare su come sarà la competizione, su chi saranno gli altri piloti, sul percorso e sulle strategie. Praticamente non mi succedeva dai tempi delle gare in accademia. Sembra che basti veramente poco per farmi felice, qui su Greenfield. Sto riscoprendo il piacere di vivere giorno per giorno, gioendo delle piccole cose e rimboccandomi le maniche per lavorare.
  • Dopo anni passati a girovagare per il 'Verse senza una meta precisa, penso di aver trovato un posto dove potermi fermare per un po'. Al di là dell'aspetto economico interessante, al Ranch c'è un'insolita vitalità che ti spiazza , ti ghermisce e ti trascina via. Un'onda di entusiasmo e passioni che non pensavo di poter incontrare ancora, a quarantatrè anni suonati. 
E' bello, qui.